il Forum dell'OSC Falco Sabaudo

Posts written by Dandy07_Ben

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    Aston Villa per me... vincitrice della Champions nel 1981-82
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    Un pò di storia...
    L’Aston Villa emula il Nottingham Forest e si porta a casa la Coppa dei Campioni al debutto nella manifestazione. I ‘Villans”, che avevano aspettato settantuno anni prima di vincere il loro settimo titolo nazionale, si impongono un po’ a sorpresa in questa edizione ribadendo ancora una volta la superiorità britannica (sesto trionfo consecutivo). Il Villa è una squadra nel vero senso della parola, non ci sono primedonne ma tutti sono dediti alla causa comune, dal capitano Mortimer, al regista Cowans, dalla giovane promessa Shaw all’ariete Withe. Il primo turno contro gli islandesi del Valur è una passeggiata, ma già negli ottavi l’avversario, la Dinamo Berlino, è di quelli da prendere con le molle.

    In Germania i “Villans” vincono 2-1 e ipotecano il passaggio del turno, ma al Villa Park rischiano di compromettere tutto concedendo una rete al tedesco Terletzki. Come già due anni prima contro il Nottingham, la Dinamo Berlino espugna un campo inglese, ma ancora una volta questo non le basta per andare avanti. Nei quarti che fanno una vittima eccellente, i detentori del Liverpool eliminati dal Cska Sofia come il Nottingham l’anno prima, il Villa resiste a Kiev contro la Dinamo di Blochin, serbatoio della nazionale sovietica, e con un grande Gary Shaw trionfa 2-0 nel ritorno. In semifinale basta una rete di Tony Morley al Villa Park per avere la meglio sull’Anderlecht e raggiungere la finale di Rotterdam.

    Ad aspettare i debuttanti inglesi c’è l’esperto Bayern Monaco, favorito da sorteggi benigni. Rummenigge e compagni sono gli ovvi favoriti e anche la tradizione è dalla loro parte: finora in quattro finali (Coppa delle Coppe ’63 e le tre di Coppa dei Campioni) il Bayern non ha mai perso.

    Durante tutta la manifestazione il punto di forza dell’Aston Villa si è dimostrata la difesa, perforata solo due volte, entrambe dalla Dinamo Berlino, e in finale gli inglesi impostano giustamente una gara di contenimento. Il pallino del gioco è stabilmente in mano al Bayern ma Rumenigge, Breitner e Dremmler non riescono a far breccia nella retroguardia britannica, privata dopo pochi minuti del portiere titolare Rimmer, sostituito degnamente da Spink. La ripresa inizia con l’arrembaggio del Bayern, ma l’Aston Villa resiste. Lo sforzo profuso dai bavaresi è grande e quando rifiatano vengono puniti dal primo attacco inglese, un contropiede guidato da Morley sulla sinistra con cross rasoterra che incontra il piatto di Withe a centro area per l’1-0. È il gol decisivo, i tedeschi sono troppo stanchi e avviliti per riuscire a rimontare.

    Il Bayern non merita di perdere, ma gli inglesi si sono dimostrati molto diligenti tatticamente giocando nell’unico modo possibile per non soccombere di fronte alla maggior classe dei tedeschi. È la sesta vittoria inglese consecutiva.

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    CITAZIONE (Dandy07_Ben @ 27/4/2024, 18:23) 
    Napoli....la voglio ricordare così...
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    Causa ritiro punitivo il Napoli questa sera deve dare forfait...al suo posto scenderà in campo il Verona 1989-90 con Peruzzi, Magrin, Sotomayor, Pritz, D. Pellegrini, Calisti; Gaudenzi, Favero, Iorio, Fanna, Acerbis

    Verona

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    Napoli....la voglio ricordare così...
    festa-scudetto-napoli-coppa
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    Io…verso le 9:30
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    Per la coppa dei cugggini transalpini scelgo l'Association Sportive de Saint-Étienne Loire, noto semplicemente come Saint-Étienne, spesso abbreviato in ASSE in cui militò agli inzi della sua carriera un certo giocatore che riconoscerete

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    Scelgo la Cecoslovacchia del 1934 di Oldrich Nejedly

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    Protagonista della finalissima del 10 giugno 1934 a Roma. A contendersi la Coppa Rimet vi furono, 90 anni fa, l’Italia e la temutissima Cecoslovacchia. La partita fu molto combattuta sia sul piano tattico che su quello fisico.

    Al 71’ i cecoslovacchi passarono in vantaggio con Puč. Lo stadio si ammutolì. L’incubo sconfitta scuoteva nel più profondo delle anime anche i vertici dello stato italiano (Sovrani e Duce inclusi). Tuttavia, la grande maestria di Pozzo fece subito effetto, riuscendo a motivare in modo eccezionale gli azzurri per tentare la grande rimonta. Una rimonta che si concretizzò negli ultimi 10s minuti di gioco con le reti di Orsi (81’) e Schiavio (95’).

    Si trattò di una gloriosa vittoria sportiva che trasformò 11 uomini in 11 eroi nazionali. L’Italia diventava, così, per la prima volta nella sua storia calcistica campione del mondo. Uno strepitoso traguardo sportivo.
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    Bravissimo Sandro...avevo visto bene qnd ti aggiravi in corso Dante che nei tuoi brillava la passione per il calcio d'altri tempi... e il subbuteo è solo una conseguenza ...ri-benvenuto tra questa masnada di cialtroni!!
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    Scelgo la mitica Clubul Sportiv al Armatei Steaua București conosciuta come Steaua Bucarest vincitrice della Coppa dei campioni del 1986 contro il Barcellona ai calci di rigore 2 a 0 con il portiere rumeno Duckadam che para ben 4 rigori regalando la Coppa alla propria squadra, e guadagnadosi l'appellativo di "Eroe di Siviglia".

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    Toffeeman e Dandy 07_ Ben...sono lieti di organizzare il 108 ATP del Falco Sabaudo dal titolo "Il vento dell'Est" dedicato alle squadre che scorazzavano a metà degli anni 80 nelle coppe europee

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    Un po' di storia...
    Sembra incredibile, alla luce del rutilante circo mediatico-mercantile che é diventato il calcio ai giorni nostri. Eppure c’é stato un tempo, neanche troppo lontano (si parla necessariamente del secondo Dopoguerra in avanti), in cui un calcio marziale, disadorno, sottomesso alla ragion di Stato, teneva testa a quello opulento dell’Europa occidentale e a quello naif ma altrettanto virtuoso del Sudamerica.

    E’ il football dell’Est Europa, dei Paesi finiti nell’area d’influenza dell’Unione Sovietica dopo la Seconda Guerra Mondiale, impregnato di oscure e inquietanti storie che odorano di KGB e film di spionaggio. Dinamo, Cska, Torpedo, Lokomotiv: nomi tetri e militareschi, espressione di apparati burocratici o rami dell’esercito, che battezzano le squadre di Mosca come quelle di Sofia o Berlino Est. Stipendi da impiegati del catasto, qualche giorno di licenza premio come ringraziamento per i servigi prestati, facce seriose per non dire funeree.

    A monte, una curiosa anomalia che riguarda proprio la nazione guida, l’Urss. Certamente non la prima ad affacciarsi sul proscenio calcistico mondiale. L’Ungheria in particolare, ma anche la Cecoslovacchia, ereditano infatti la sapienza calcistica maturata prima della guerra, quando il cosiddetto calcio “danubiano” ( che ebbe la massima espressione nel “Wunderteam” austriaco anni ’30), dettava legge nel Vecchio Continente.

    La stessa Jugoslavia porta a casa una medaglia d’argento nella prima manifestazione post-bellica, le Olimpiadi di Londra 1948. La ben nota “via jugoslava al comunismo”, applicata da Tito in parziale indipendenza da Mosca, si riverbera anche nelle faccende calcistiche, facendo quasi subito dei nostri vicini adriatici un’eccezione nel panorama orientale.

    A partire dalla seconda metà degli anni ’50, infatti, non é per nulla inusuale vedere calciatori slavi calcare i palcoscenici occidentali per gentile concessione di Belgrado. I fratelli Cajkovski, protagonisti dell’impresa del ’48, finiranno in Germania (Ovest, s’intende), come di lì a qualche anno il portiere Beara e il fortissimo Zebec. Il fuoriclasse Vukas approderà con scarsa fortuna al Bologna, mentre Vujadin Boskov (sì, quello del “rigore é…quando arbitro fischia!”) sbarcherà a Genova in compagnia di Veselinovic, prendendo confidenza con l’ambiente sampdoriano prima di tornarvi trionfalmente da allenatore un quarto di secolo dopo.

    Se la Cecoslovacchia raggiunge il suo apice con la finale Mondiale del 1962, é però l’Ungheria l’indiscutibile faro del calcio comunista. Sul finire degli anni ’40 sboccia infatti una generazione di fuoriclasse irripetibili: Ferenc Puskas su tutti, e a ruota Bozsik, Kocsis, Hidegkuti, Grosics e Czibor. E’ l’Aranycsapat (la squadra d’oro): il gradino più alto del podio alle Olimpiadi del 1952, una epica vittoria contro i “maestri” inglesi (prima squadra continentale ad espugnare Londra), e il Mondiale del 1954, stra-dominato e poi perso sciaguratamente contro una modestissima (e probabilmente dopata) Germania Ovest.

    All’appello, in quella magnifica squadra, mancano però due grandi solisti, rimasti ai margini di quell’orchestra indimenticabile. Il primo é Ferenc “Bamba” Deak. Di professione macellaio, é un centravanti di potenza inaudita, alquanto anomalo nel contesto elegante e flemmatico del football magiaro. Mostruoso il suo score in Campionato nella seconda metà degli anni ’40: 66 goal nel ’46, 48 nel ’47, 41 nel ’48, 59 nel ’49. Si rivelerà fuori dal coro non solo per ragioni tecniche. Inviso forse al grande Puskas e, cosa assai peggiore, al Regime per colpa di qualche esternazione di troppo, perde presto il posto in Nazionale, per poi eclissarsi lentamente fino a sparire mestamente di scena.

    Il secondo é Laszlo Kubala. Enfant prodige al pari di Puskas, ma decisamente più inquieto del rivale, ha doppio passaporto per via dei genitori, originari di Bratislava, in Cecoslovacchia (nella cui Nazionale giocherà 6 partite). Così nel 1946 fugge allo Slovan Bratislava, dove si innamora della figlia dell’allenatore, che presto gli darà un figlio. Torna in Ungheria senza la famiglia, ma stavolta gli tolgono il passaporto e lo inseriscono nella famigerata “Legione Rossa”. Allora Kubala decide per un’altra fuga: quella definitiva, quella verso l’Occidente. Cerca contratti nei grandi club italiani, mantenendosi in forma con qualche partitella nella Pro Patria di Busto Arsizio, ma la Federazione Ungherese dice niet. Così fonda col suocero Ferdinand Daucik, l’Hungaria, un’Armata Brancaleone che raccoglie tutti i calciatori ungheresi in fuga per l’Europa.

    Primo e unico esempio di squadra non stanziale nella storia, l’Hungaria é un ordine di cavalieri senza titoli, senza signori cui giurare fedeltà, che vaga di paese in paese in cerca di gloria e di qualche tozzo di pane. I nostri eroi approdano infine nell’accogliente penisola iberica, dove dei profughi in fuga dal comunismo sono manna dal cielo, trofei da esibire nella vetrina della propaganda del regime fascistoide del Generalissimo Franco.

    Non é il caso di sottilizzare, quando non sei altro che una patata bollente da palleggiare da un’ambasciata all’altra. Ma le strade più battute non fanno per Laszlo che, sempre col suocero in panchina, preferisce il Barcellona, portabandiera della Catalogna che resiste fieramente al Franchismo. I sanguinosi fatti del 1956 pongono fine all’epopea dell’Aranycsapat. In tournée per l’Europa al momento della rivolta, Puskas, Kocsis e Czibor fuggiranno in Spagna: il primo al Real Madrid, gli altri due al Barcellona, dove ritroveranno Kubala.

    ISCRITTI
    1) FK Etar (Bulgaria) Michael Beppomir
    2) Magdeburgo (Germania Est) Davidosky Davtarus
    3) Flora Tallin (Estonia) Gheorghe Rickelmikov
    4) Istria 1961 (Yugoslavia) Claudiovic Landonov
    5) Sparta Praga (Cecoslovacchia) Renatescu Fingariek
    6) Steaua Bucarest (Romania) Ben Beniaminu
    7) Dinamo Tiblisi (Georgia) Stefanoscenko Maratz
    8) CSKA Mosca (Urss) Sascha Uefanov
    9) Stella Rossa (Yugoslavia) Lorenzovic Islollovic
    10) Banik Ostrava (Cecoslovacchia) Savescu Toffinotek
    11) Dnipro (Urss) Robertov Bobrockev
    12) Slavia Praga (Cecoslovacchia) Sandronovak Rombtuonof
    13) Carl Zeiss Jena (Germania Est) Luciescu Polpescu


    Risultati degli incontri e classifica

    1° Turno
    • Banik Ostrava - Flora Tallin 0-1
    • CSKA Mosca - Sparta Praga 2-0
    • Dinamo Tiblisi - Steaua Bucarest 0-0
    • Dnipro - Magdeburgo 0-0
    • Slavia Praga - FK Etar 1-1
    • Stella Rossa - Istria 1961 0-2
    • Riposa Carl Zeiss Polpa

    2° Turno
    • Flora Tallin - CSKA Mosca 1-0
    • Carl Zeiss Jena - Dnipro 0-3
    • FK Etar - Banik Ostrava 3-0
    • Istria 1961 - Dinamo Tiblisi 0-1
    • Magdeburgo - Stella Rossa 0-0
    • Steaua Bucarest - Sparta Praga 1-0
    • Riposa Slavia Praga

    3° Turno
    • Banik Ostrava - Steaua Bucarest 1-0
    • Carl Zeiss Jena - Flora Tallin 0-2
    • Dnipro - Sparta Praga 1-0
    • Magdeburgo - FK Etar 0-1
    • Slavia Praga - Istria 1961 0-2
    • Stella Rossa - Dinamo Tiblisi 0-2
    • Riposa CSKA Mosca

    4° Turno
    • Flora Tallin - Dnipro 3-0
    • FK Etar - Carl Zeiss Jena 1-0
    • Istria 1961 - Banik Ostrava 2-1
    • Magdeburgo - Slavia Praga 0-1
    • Sparta Praga - Stella Rossa 2-0
    • Steaua Bucarest - CSKA Mosca 1-0
    • Riposa Dinamo Tbilisi

    5 Turno
    • Banik Ostrava - Magdeburgo 0-0
    • CSKA Mosca - Istria 1961 3-1
    • Carl Zeiss Jena - Slavia Praga 0-1
    • Dinamo Tiblisi - Sparta Praga 1-0
    • Dnipro - FK Etar 0-1
    • Stella Rossa - Flora Tallin 0-4
    • Riposa Steaua Bucarest

    6° Turno
    • Flora Tallin - Dinamo Tiblisi 2-0
    • Carl Zeiss Jena - Banik Ostrava 2-0
    • FK Etar - Stella Rossa 1-0
    • Istria 1961 - Steaua Bucarest 2-1
    • Magdeburgo - CSKA Mosca 0-2
    • Slavia Praga – Dnipro 1-1
    • Riposa Sparta Praga

    Classifica finale
    1° Flora Tallin - 12 punti
    2° FK Etar - 11
    3° Dinamo Tbilisi - 9
    4° CSKA Mosca - 8 (conteggio Buckols)
    5° Istria 1061 - 8
    6° Slavia Praga - 8
    7° Steaua Bucarest - 7
    8° Dnipro - 6
    9° Carl Zeiss Jena - 4 (conteggio Buckols)
    10° Sparta Praga - 4
    11° Banik Ostrava - 3 (conteggio Buckols)
    12° Magdeburgo - 3
    13° Stella Rossa - 1


    Punteggio ATP
    Richelmy - 169 punti
    LeRoi Michel - 156
    Maratz - 143
    MrUefa - 130
    Langton - 117
    Rombodituono - 104 (New Entry!!)
    Ben - 91
    Il Bob - 78
    PLP - 65
    Fingeer - 52
    Toffee - 39
    Davtaurus - 26
    Lollo - 13


    Edited by toffeeman - 28/3/2024, 19:50
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    Anche io presenzio stasera per amichevoli e allenamenti vari...
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    Iscrivo Sandro (uno dei giovani che è venuto lunedì scorso quando c'era il recupero di campionato) alias Arrogutottu con l'Avai Florianopolis

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    @Luca Plp Sandro mi ha detto che regolerà la sua iscrizione la sera stessa del torneo.
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    Sempre fantastico….irretito dalla maginot granata…colpo di genio😂😂😂😂
    Grazie Davide…un piacere leggerti
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    Avellino presente per l'ultima giornata del girone di andata (17^) e le prime 3 del girone di ritorno!
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    Santos di O’ Rey per me!
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    Eccomi con il Real Valladolid

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    ps verrò accompagnato dalle senoritas nella fotos :rotfl:
54 replies since 5/2/2023
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